IL PROCESSO DI CAMBIAMENTO ATTRAVERSO IL NEUROFEEDBACK

 Il Neurofeedback permette al cervello di autoregolarsi; risveglia una funzione corporea naturale e costante di “ricerca del benessere”, che permetterà cosi di favorire un processo di profonda trasformazione su diversi piani (psicologico, fisico, cognitivo e anche spirituale).

Di sessione in sessione:

• Appariranno dei cambiamenti positivi di diverse nature (scomparsa dell’angoscia, rilassamento più facile da raggiungere, straniamento in rapporto alle emozioni, miglior qualità del sonno, miglior concentrazione, ecc.);

• A volte, potrebbero presentarsi dei cambiamenti differenti da quelli attesi. In effetti, se una persona si avvicina al Neurofeedback per dei problemi di acufeni per esempio, potrebbe succedere che non sono gli acufeni a scomparire per primi, ma potrebbe essere la qualità del sonno che migliora in primo luogo; ricordiamo che il cervello si dedica in primo luogo i suoi problemi primari;

• L’andamento del processo di trasformazione è imprevedibile. I cambiamenti possono svilupparsi in una maniera fluida e progressiva, tappa dopo tappa, o potrebbero incontrare periodi di blocco, così come periodi di alti e bassi. Col susseguirsi delle sessioni, e nella maggior parte dei casi, le persone si sentono più serene, meno angosciate, meno stressate, meno sopraffatte dalle emozioni…mettono un po’ più di distanza tra loro e le esperienze che vivono;

• A volte capita che certe persone sperimentino degli effetti “poco confortevoli” (un po’ di tristezza o della collera possono presentarsi) ma questi effetti non durano a lungo. In effetti la nostra esperienza ci ha permesso di constatare che in questi casi bastava solamente proseguire con le sessioni, fino alla scomparsa di questi “sintomi”, dato che il cervello si “ripulisce” dei suoi vecchi condizionamenti e delle sue vecchie disfunzioni;

• Può anche succedere che, dopo un certo periodo di tempo dove i progressi saranno evidenti tra una sessione e l’altra, il cervello non riesca più a migliorarsi. Questo stato di “pausa” corrisponde al tempo cerebrale necessario per creare delle nuove risorse neuronali, ed indica che la persona ha delle difficoltà a raggiungere dei cambiamenti più profondi e concreti…Una volta create queste nuove risorse i progressi procederanno come in precedenza;

• Lasciamo al cervello il tempo di riorganizzare sé stesso, con il suo ritmo e lasciandolo seguire le sue priorità;

• Il ruolo del terapeuta è di accompagnare e sostenere il cliente nel suo processo di trasformazione. Ci sarà da parte sua un ascolto sincero, empatia e un grande rispetto per il suo cliente. Seguirà l’evoluzione di certi criteri delle problematiche dei suoi clienti, sottoponendoli a questionari all’inizio di ogni sessione, e rispetterà le regole deontologiche che rimandano alla presa in carico per fini terapeutici. 

• Il metodo Zengar non e' un approccio medico, ma bensi un semplice allenamento cerebrale. Non abbiamo la pretesa di fare una diagnosi che non ci e' di assoluta competenza.  Tuttavia una media dell'80% dei nostri clienti ritrova un benessere che aveva perso da molto tempo. Il Neurofeedaback di ultima generazione e' stato recentemente validato una uno studio dell'universita' Victoria in Canada. Sempre piu' ospedali e studi medici cominciano ad utilizzare questo metodo.

• Sono a vostra disposizione per rispondere alle vostre domande ed eventualmente concordare una seduta di prova completamente gratuita.

 

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